Venerdì 31 luglio 2020 dalle 18.00 presso lo Stallazzo di Paderno d’Adda, gli autori Vittorio Alberganti e Andrea Castagna hanno presentato Le centraline alle conche del Naviglio di Paderno d’Adda (Biblion 2020): un argomento antico e insieme scottante, che riflette storicamente sul futuro di siti ex-idroelettrici. La competenza storiografica degli autori e i rintracciati inediti d’archivio meritano all’opera il patrocinio e la prefazione dell’Ecomuseo, che ritrova in questa edizione l’esempio di una Storia locale possibile: scrupolosa, appassionata e godibile.
L’Ecomuseo «Adda di Leonardo» è tre volte grato agli autori di questo libro che ritrova lungo il Naviglio di Paderno la tradizione della modernità, intreccia testimonianze orali e documentate, coniuga al futuro una robusta ipotesi di recupero. In sponda sinistra alla Conchetta, la centralina stabilita nel 1891 dal mugnaio svizzero Federico Wyttenbach è l’impianto capostipite per l’interpretazione idroelettrica del medio Adda. Seguono le centrali ancora efficienti Edison «Angelo Bertini» (1898) e «Carlo Esterle» (1914) di Cornate d’Adda con la «Guido Semenza» (1921) di Calusco, la Enel «Alessandro Taccani» di Trezzo (1906), l’Adda Energi del villaggio operaio Crespi (1909), l’Enoca «Pietro Rusca» di Cassano (1927) e l’Italgen di Vaprio d’Adda (1951). Sul fiume, insieme ai ponti reticolari dell’ing. Julius Röthlisberger – tranviario di Trezzo (1886) e ferroviario di Paderno d’Adda (1889) – queste turbine accendono il decollo industriale della Lombardia: il nastro dei binari e quello dell’alta tensione annodano energia e vie di trasporto.
L’Ecomuseo è una cordata di nove Comuni associati che condividono agenda, risorse e saperi per condurre in sincrono lo studio e la promozione della valle abduana. Tra i presìdi elencati, la storia idroelettrica del fiume rivela “somiglianze di famiglia” tali da sostenere questa convergenza. Wyttenbach si affida al’ing. Alessandro Pestalozza che aveva già progettato entro il 1870 la derivazione idromeccanica al Linificio Canapificio Nazionale di Fara Gera d’Adda. Nel 1899, invece, l’ing. Cesare Saldini controfirma il collaudo della centralina alla Conca Madre sul Naviglio di Paderno. Lo stesso tecnico co-progetta le turbine della «Bertini», pubblica un’ammirata memoria tecnica circa il villaggio operaio di Crespi d’Adda (1883) e revisiona la concezione preliminare all’idroelettrica oggi «Taccani» di Trezzo. Un cenacolo di tecnici e finanziatori, che praticano entrambi i sensi della parola “impresa” – epica e societaria –, portano l’idroelettricità nella valle e la valle nella modernità.
L’inedita vicenda delle centraline sul Naviglio di Paderno smentisce l’abitudine a considerare la Storia come una materia impolverata e inerte. Alberganti e Castagna ci invitano a risalire il fiume, rovesciare la clessidra, indietreggiare nel secolo: rinveniamo così sulla riva un’inattesa, “elettrizzante” ispirazione per l’avvenire di questo territorio.
Cristian Bonomi
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Una inedita riscoperta di macchine e uomini il cui ingegno e imprenditorialità hanno anticipato, seppur di poco, ma quasi negli stessi luoghi, la più superba manifestazione di Edison.
Grazie Virgilio. Ha stupito anche me scoprire, grazie a questo volume, un episodio idroelettrico così pionieristico da anticipare l’avvento di Edison. La storia del nostro territorio riserva sempre qualche sorpresa!