Gli Arcivescovi milanesi hanno lunga consuetudine con le rive dell’Adda. A Groppello di Cassano, sulla costa tra fiume e canale Martesana, i Cardinali ambrosiani tengono infatti villeggiatura presso la Villa Arcivescovile oggi proprietà della locale parrocchia di San Bartolomeo. Lungo l’Adda, si ricreano qui San Carlo Borromeo; Cesare Monti, fautore nella vicina Concesa del santuario carmelitano alla «Divina Maternità»; il conciliatorista Luigi Nazari di Calabiana, sepolto a Groppello dal 1893 fino alla traslazione nel Duomo milanese. Poco più a nord, il beato Andrea Carlo Ferrari soggiorna a Trezzo sull’Adda, ospite di mons. Giuseppe Grisetti; e a Villa Paradiso, località di Cornate d’Adda, il reggente Carlo Caccia Dominioni trascorre sul fiume il suo ultimo tempo in esilio. La consuetudine dei Cardinali con l’Adda è tale che, nella tenuta di Groppello, Monti affida al solo Giovan Mauro Della Rovere, detto Fiamminghino come il premorto fratello Giovanni Battista, il decoro pittorico di un secentesco oratorio dedicato a Sant’Antonio da Padova. Datato al 1638, il ciclo d’affreschi reca la firma di Giovan Mauro. A partire dal 1650 il Card. Monti raduna inoltre presso la villa molte delle opere convenute entro la Quadreria Arcivescovile, poi arricchita dai suoi successori sulla cattedra ambrosiana.
Nel XVII secolo il pittore milanese Filippo Abbiati riordina e arreda la villa di Groppello. Alla sua mano si devono molte delle monumentali tele che allora decoravano la residenza e sono oggi custodite tra Rho, Venegono Inferiore e il Museo Diocesano di Milano. Nel salone, l’artista inscenò teatralmente l’Antico Testamento. Entrando, avremmo ammirato un angelo reggere per i capelli il profeta Abacuc, che scende a sfamare Daniele tra i leoni (Daniele nella fossa dei leoni sfamato da Abacuc, oggi presso il Museo Diocesano); su una tela ugualmente verticale, avremmo seguito anche Gezabele cadere dalla torre sullo sgomento dei testimoni (Gezabele gettata dal palazzo di Jezrael, oggi presso il Museo Diocesano). Le tele sono precipitose. Grondavano dal soffitto del salone, al cui centro Abbiati collocò un Apollo e il carro del sole. Attorno, con gusto scenografico e barocco, si offrivano allo spettatore convulse scene dall’Esodo, anch’esse opera del pittore secentesco: Storia del serpente di bronzo di Mosè, Mosè fa precipitare la manna. Negli appartamenti dell’Arcivescovo stavano invece le stagioni ritratte dal cinquecentesco Francesco Bassano oltre alle tele sovraporta commissionate all’Abbiati dal card. Federico Visconti su temi biblioci più posati dei precedenti.
Con umile gesto, solo in data 16 luglio 1952 il beato Alfredo Ildefonso Schuster cede per 5milioni di Lire il secolare palazzo di Groppello alla parrocchia, retta allora da don Luigi Penati. Devoluto a varia opera di carità (sede della Casa Opera Cardinal Ferrari), l’edificio oggi dismesso conserva architetture ancora leggibili: il vasto piano nobile, l’intima cappella ottocentesca e i giardini a contorno, sopravvissuti alle conversioni residenziali dei decenni scorsi. Un tempo la polvere di marmo dosata rendeva cangianti gli intonaci di questa residenza, che vantava inoltre limonaia e sistema per la raccolta delle acque.
L’Archivio Storico Diocesano di Milano (dal cui fondo Mensa proviene il dettaglio di mappa in copertina) offre alla consultazione documenti numerosi circa gli ampi e oculati possessi della mensa arcivescovile presso Groppello, dove i Cardinali giungevano dal naviglio Martesana specie in autunno. A quest’uso, il beato Schuster preferisce lungo l’Adda un ritiro più raccolto, eleggendo a propria occasionale villeggiatura il santuario mariano di Imbersago detto “Madonna del Bosco”. Qui, dove la Vergine Maria apparve il 9 maggio 1617, il cardinale benedettino alloggiava nella modesta stanza che gli è intitolata. Il rifacimento del tetto (2012) inaugura una nuova attenzione sulla villa arcivescovile di Groppello, animata da recenti iniziative parrocchiali.
Cristian Bonomi
Per approfondire: AAVV (a cura di M. Bona Castellotti), Quadreria dell’Arcivescovado, Electa, Milano 1999; P. Pilotto, Groppello d’Adda mensa degli Arcivescovi, Groppello d’Adda 2005; sito della ProLoco di Cassano. Ringrazio il prof. Alessandro Colombo e la prof.ssa Piera De Maestri per la revisione al testo.
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